Giuseppe Cantù
Scultore e medaglista (1864-1916)
1886 – Esposizione di Belle Arti in Milano
Opere esposte: “A zonzo per la sagra“- Teste in terracotta bronzata tra cui “Testa di popolana”
Copertina del catalogo ufficiale dell’Esposizione di Belle Arti in Milano del 1886
Frontespizio del catalogo
Titolo delle opere di Cantù ed indicazione della loro collocazione in sala B
1891 – Prima Esposizione Triennale di Brera – Milano
Copertina del catalogo della Prima Triennale pubblicato da Proprietà Artistica Arturo de Marchi – Milano
Frontespizio del catalogo
Indice degli scultori espositori
Titolo dell’opera di Cantù ed indicazione della sua collocazione in sala A
Titolo dell’opera di Cantù ed indicazione della sua collocazione in portico F
Pianta dell’Esposizione
1894 – Seconda Esposizione Triennale di Brera – Milano
Opere esposte: “I Vinti” (scultura) e “I Divisi” (scultura).
Copertina del catalogo della Seconda Triennale del 1894
1896 – Prima Triennale Società Promotrice di Belle Arti – Parco del Valentino – Torino
Opere esposte: “Ancora uno sguardo” (scultura in bronzo) e “Temporale” (testa in bronzo).
Copertina del catalogo della Prima Triennale di Torino del 1896
Pianta dell’Esposizione
Indice degli artisti e titolo delle opere esposte di Cantù
1896 – Esposizione di Belle Arti di Firenze (Festa dell’Arte e dei Fiori 1896-1897)
Opera esposta: “Temporale” (testa in bronzo).
Copertina del catalogo della Esposizione di Belle Arti di Firenze del 1896.
Indice degli artisti e titolo dell’opera di Cantù.
1897 – Terza Esposizione Triennale di Brera – Milano
Opera esposta: “Gli Orfani” (scultura).
Copertina del catalogo della Terza Triennale del 1897 realizzata da Giovanni Beltrami (pittore e illustratori 1860-1926)
Foto di gruppo degli artisti espositori alla Terza Triennale di Brera.
(3) Giuseppe Cantù
1904 – Italian Exhibition Earl’s Court – London S.W.
Opere esposte (sculture in bronzo): “Lo scolaro”, “Rari Nantes”, “”Ancora uno sguardo”.
Copertina del catalogo Italian Exhibition del 1904
Pagina introduttiva alla sezione delle Belle Arti
Indice degli artisti espositori e titolo delle opere di Cantù
GUIDE TO FINE ART SECTIONS
Modern Art in Italy, By professor Virgili0 Colombo, Secretary of The Brera Accademy, Milan
The Hon. Emanuel Gianturco, Minister of Public Instruction, in opening the Fine Art Exhibition, held in 1896, began his speech with this allegory:-
“There has been,” he said, “amid a people of warriors a strange rebellion, the rebellion of flowers, from which the strong and too-busy inhabitants of the country have never asked perfume nor lofty inspiration. The flowers rebelled against it, and they decided to die. The stem of the roses withered and they did not yield perfume any longer, consequently there was no more feast of colours, nor variegated carpet on the ground of a prosaic people. Flowers have died broken-hearted owing to the indifference of mankind. Then little by little a strange uneasiness and mysterious melancholy seemed to take possession of that people; every smile of Nature had ceased to bless them, hence every joy had gone from their hearts. After many years these people, remembering that in a very remote spot of the country lived an old dreamer and idealist, appealed to him imploring that the flowers should return to the field, as a joyfulness to the life and a comfort to the unsatisfied spirt, because success in business and glory on the battlefield did not gave them these blessings. The flowers returned, and the spirits of the people seemed to be called back to a new life, the life of ideals and Art.”
How much truth there is in this allegory! In fact it was not sufficient for Greece to have weakened or enfeebled a great Empire and to have achieved for herself the dominion of the sea and trade; it was not sufficient for Rome to have conquered all the world; it was not sufficient for Venice to have become the Queen of the Adriatic. Those merchants and those warriors felt something lacking and proved more intensely and more keenly the desire and need for Art than wealth and power; and the wonderful Art erected the Parthenon, the Pantheon, and St. Mark. Thus you English people felt that it was not sufficient to have become one of the most wealthy and powerful nations of the world, and to possess a civilisation in many branches an example to other nations. Having entered the field of Art at a more modern date, you have striven with all vigour to achieve a place for yourselves, and with heroic efforts you have made good the time lost in the past. But whilst Reynolds, Hogarth, and Lawrence have established in your own country a School of Painting, which connects together the glorious traditions of the Flemish and Italian, the pre-Raphaelites have, on the other hand, returned to the pure and genial inspiration of the Old Masters.
L’Onorevole Emanuel Gianturco, Ministro dell’Istruzione Pubblica, inaugurando l’Esposizione di Belle Arti, tenutasi nel 1896, iniziò il suo discorso con questa allegoria
“C’è stata”, disse, “in un popolo di guerrieri una strana ribellione, la ribellione dei fiori, ai quali i forti e troppo indaffarati abitanti del paese non hanno mai chiesto di sentirne il profumo né l’alta ispirazione. I fiori si ribellarono e decisero di morire. Lo stelo delle rose è appassito e non ha più dato profumo, di conseguenza non c’è stata più festa di colori ed il suolo ha perduto le sue variegate tinte. I fiori sono morti con il cuore spezzato a causa dell’indifferenza degli uomini. Poi, a poco a poco, una strana inquietudine e una misteriosa malinconia sembrarono impossessarsi di quel popolo; ogni sorriso della Natura aveva cessato di benedirlo, quindi ogni gioia era sparita dal suo cuore. Dopo molti anni questa gente, ricordando che in un punto molto remoto del paese viveva un vecchio sognatore e idealista, si appellò a lui implorando che i fiori tornassero sul campo, come una gioia per la vita e un conforto per lo spirito insoddisfatto, perché il successo negli affari e la gloria sul campo di battaglia non davano loro le stesse benedizioni. I fiori tornarono, e gli spiriti del popolo sembrarono essere richiamati a una nuova vita, la vita degli ideali e dell’Arte”.
Quanta verità c’è in questa allegoria! Infatti non bastò alla Grecia aver indebolito o fiaccato un grande Impero e aver ottenuto per sé il dominio del mare e del commercio; non bastò a Roma aver conquistato il mondo intero; non bastò a Venezia essere diventata la Regina dell’Adriatico. Quei mercanti e quei guerrieri sentirono la mancanza di qualcosa e provarono più intensamente e più acutamente il desiderio e il bisogno dell’Arte che della ricchezza e del potere; e l’Arte meravigliosa eresse il Partenone, il Pantheon e San Marco. Così voi inglesi sentiste che non era sufficiente essere diventati una delle nazioni più ricche e potenti del mondo, e possedere una civiltà in molti settori di esempio per le altre nazioni. Entrati nel campo dell’arte in tempi più moderni, vi siete sforzati con tutto il vigore di conquistare un posto per voi stessi e con sforzi eroici avete recuperato il tempo perduto nel passato. Ma mentre Reynolds, Hogarth e Lawrence hanno fondato nel vostro Paese una Scuola di pittura che unisce le gloriose tradizioni dei fiamminghi e degli italiani, i preraffaelliti sono invece tornati all’ispirazione pura e geniale degli antichi maestri.
Pianta dell’esposizione
1906 – Mostra Nazionale di Belle Arti – Parco di Milano
Opera esposta: “Spes unica”, gruppo in gesso
Copertina del catalogo della Mostra Nazionale di Belle Arti – Parco di Milano – 1906
Indice degli artisti e titolo dell’opera di Cantù.
Pianta dell’esposizione.
1912 – Esposizione Nazionale di Belle Arti di Brera – Milano
Opera esposta: “Ritratto del nuotatore Sannibale”, targa in bronzo
L’8 agosto del 1911, Armando Sannibale”della società Rari Nantes Roma, nuoto’ per 101 chilometri lungo il Tevere, da Ponte Felice in Sabina a Ripa in Augusta in 20 ore.
1916 – Esposizione Nazionale di Belle Arti di Brera – Milano
Opera esposta: “Poliandria”, medaglione in bronzo
Copertina del catalogo dell’Esposizione Nazionale di Belle Arti del 1916
Indice degli artisti espositori e titolo dell’opera di Cantù
Riferita la partecipazione di Cantù all’Esposizione Universale di Parigi del 1900, ai Salons di Parigi, a Monaco, a Pietroburgo, come riportato dalle Testimonianze biografiche precedentemente citate.



























